Anello Dolomiti Friulane
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Trekking ad anello da rifugio a rifugio nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, dal 2009 patrimonio mondiale dell'Unesco


Lontano dalle Dolomiti affollate, un vero e proprio raid escursionistico che in 5 giorni tocca i rifugi Giaf, Flaiban-Pacherini, Pordenone e Padova, attraversando in quota le meravigliose e selvagge vallate dei gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola, con numerose possibilità di varianti di varia difficoltà e impegno e di salite anche alpinistiche alle vette.
Si può partire da uno qualunque dei Rifugi indicati, noi consigliamo di effettuare la traversata in senso orario. Da Forni di Sopra in Carnia si può fare la prima tappa al Rif. Flaiban-Pacherini o al Rif. Giaf; se si proviene dal pordenonese si può partire dal Rif. Pordenone, se invece si proviene dal Cadore (Pieve di Cadore) è opportuno partire dal Rif. Padova.
Nella cartina a fianco in rosso il circuito principale, in rosa gli itinerari alternativi ed in blu gli accessi ai rifugi.

Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di mille metri portando lo zaino in spalla. Effettuando l'anello come proposto non è necessaria attrezzatura da alpinismo né da ferrata, è sufficiente una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli (sono comunque possibili varianti più facili). Consigliamo di prevedere 5 o 6 giorni per percorrere l'intero anello (compreso il giorno di arrivo e quello di partenza).
I nostri Rifugi sono a gestione familiare e offrono una cucina tipica con piatti preparati in modo accurato e porzioni abbondanti. I gestori saranno ben felici di dare tutte le informazioni necessarie agli escursionisti, e vi è anche la possibilità di usufruire delle guide naturalistiche del Parco delle Dolomiti Friulane. Sui siti dei singoli rifugi che aderiscono all'iniziativa e sul sito del Parco potrete trovare ulteriori informazioni.
Dal Rifugio Giaf al Rifugio Flaiban-Pacherini
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6:00 h 1000 m 12 km
La traversata al Rif. Flaiban-Pacherini si svolge lungo l'incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e colpi d'occhio oltrepassa la forcella Urtisiel, l'ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuròs (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell'Inferno, scendendo infine nell'alta val di Suola. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361 (fino a Valmenon), 369 (fino al Passo del Mus), 362. Pernottamento al rifugio Flaiban-Pacherini.
Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pordenone
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4:00 h 500 m 8 km
Dal Rifugio si sale al Passo di Suola, si valica la forcella Rua Alta, la forcella Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi in discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 800 metri, ore 5-6, difficoltà EE (per la cima del Pramaggiore brevi passaggi di I grado). Segnavia CAI 363, 366 e 362. In alternativa è possibile la salita al passo del Mus e la discesa diretta al rif. Pordenone per la val di Guerra e la val Postegae. Dislivello in salita 500 metri, ore 4, difficoltà E. Segnavia CAI 362. Dal passo del Mus per gli esperti possibile digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea (necessario set da ferrata, calcolare altre 2 ore). Pernottamento al Rifugio Pordenone.
Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Padova
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5:00 h 1100 m 10 km
La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il "grido di pietra" conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in ambiente grandioso. Oltrepassata la Forcella Montanaia si scende per la val d'Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova. Dislivello in salita 1100 metri, ore 5, difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d'Arade, poi 342 e 346.
Per evitare la ripida discesa da Forcella Montanaia il percorso alternativo è la salita per la valle Monfalcon di Cimoliana e la discesa in Val d'Arade per la Forcella Monfalcon di Forni, rinunciando però a vedere da vicino il Campanile. Segnavia CAI 349. Pernottamento al rifugio Padova.
Dal Rifugio Padova al Rifugio Giaf
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4:00 h 700 m 8 km
Dal Rifugio Padova si entra nel cuore dei Monfalconi. Sono possibili due itinerari. Il percorso più breve prevede di salire comodamente alla forcella Scodovacca in un bel paesaggio dolomitico e da qui scendere in breve al Rifugio Giaf, lungo il sentiero diretto oppure percorrendo anche un tratto dell’Anello di Bianchi. Dislivello in salita 700 metri, 3-4 ore, difficoltà E. Segnavia CAI 346. Chi ha esperienza e allenamento può anche salire alla Tacca del Cridola e all'alpinistica Cima del Cridola (m. 2581, II grado).
Come alternativa, se non abbiamo già attraversato la forcella Monfalcon di Forni nella giornata precedente, si propone la spettacolare traversata di due alte forcelle, la forcella Monfalcon di Forni e la forcella di Las Busas, superando quel magico anfiteatro roccioso in cui sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del bivacco Marchi-Granzotto. Discesa da forcella di Las Busas su ghiaione, molto ripida nel primo tratto. Dislivello in salita 1100 metri, 6 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 342, poi 354. Pernottamento al Rifugio Giaf.